lunedì 18 giugno 2007

Lacrime e striscioni davanti alla Basilica (Il mattino)


Pagani. In 12,86 kmq di territorio si sente echeggiare un solo motivo. E' il "po poropo popo po" che ha accompagnato la vittoria dell'Italia ai mondiali 2006 e che è diventato l'inno del trionfo sportivo. La Paganese è in C1 e Pagani canta, ride e si inebria con il calice della vittoria. L'adrenalina dei 120 minuti di gioco, ormai passati alla storia, è ancora nelle vene. Si piange di gioia mentre si brinda fuori dai bar della città, si canta nei circoli dei quartieri, si urla per liberarsi della tensione accumulata fuori dallo stadio Marcello Torre. Non ci sono festeggiamenti ufficiali. La scaramanzia nei piccoli centri del Sud è troppo forte, e Pagani non fa eccezione. Così società e tifoseria non hanno stabilito alla vigilia della gara nessun tipo di festa. Fino alla fine dell'incontro con la Reggiana, infatti, nessuno in città ha "osato" tirar fuori le bandiere della Paganese. In preparazione solo un mega striscione, allestito a lutto, nei confronti dei "cugini" nocerini, retrocessi dalla categoria. E nello sport viene sempre fuori quel tanto di campanilismo che contraddistingue da sempre le due città vicine. Però la gioia è tanta ed incontenibile, ed inventare la magia del dopo vittoria, nella follia del trionfo, non ci vuole poi molto. La città in pochi minuti è invasa da auto e motorini in corsa. Dai finestrini sbandierano i colori azzurrostellati, mentre ci si dipinge la faccia di azzurro. Le auto sono trasformate. Piccole stelle bianche vengono acquerellate qua e là su uno sfondo azzurro, come il cielo della domenica che ha segnato il salto di categoria. Il primo pensiero, però, dopo il 2 a 0 è andato al Patrono della città. Da via dello Stadio, infatti, i tifosi, quasi in processione, hanno raggiunto il sagrato della Basilica Pontificia di Sant'Alfonso Maria dei Liguori. In un muto ringraziamento, hanno fissato lo striscione della vittoria sui muri esterni della chiesa. Poi, i canti della gioia. Tutti i bar e circoli della città, che hanno seguito in Tv l'evento calcistico, hanno stappato bottiglie di spumante, brindando in strada con i tifosi. Poi, i balli della felicità. Nei quartieri e nei cortili si è tirata fuori la tammorra. Nelle piazze principali, invece, musica a tutto volume dalle auto in sosta. Poi, le parole dell'esultanza. "Ci hanno tirato i piedi…. Però abbiamo scritto lo stesso una pagina di storia". lu.tt.

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