lunedì 18 giugno 2007

Subito due sconfitte la fiducia a Palumbo Il successo sulla Spal


ETTORE ROMANO Pagani. Due minuti allo scadere del tempo di recupero, due minuti alla fine per coronare il sogno, due minuti al termine di una partita strana: vinta anche se dominata dalla solida Reggiana. Due minuti, tutti avanti, anche il portiere Petrocco e pure il giovanissimo esterno destro Pasquale Izzo, mandato in campo ad inizio ripresa per portare velocità ed imprevedibilità alla manovra. È un po’ il simbolo, Pasquale Izzo, di una incredibile, inaspettata e per questo straordinaria cavalcata verso la serie C1, che mancava a Pagani dal lontano 1983: era in D l'esterno di Pozzuoli nella passata stagione, era a Lavello, era quasi sconosciuto al professionismo. Come lui, tanti altri: nessun nome altisonante dopo la promozione in C2 targata Giacomarro, poche conferme (i granitici difensori centrali Esposito e De Sanzo) ed una rivoluzione accolta con scetticismo da molti. Izzo, Rega, Vicedomini, Gambi e poi ancora Scarpa, Fummo, Corallo, calciatori alla ricerca di riscatto. Vittoria all'esordio e poi doppia sconfitta contro Castelnuovo e Carrarese: primi mugugni, prime critiche, prime difficoltà per la panchina del tecnico Pino Palumbo. Poi l'intervento autoritario del presidente Trapani e le sue parole di fiducia all'allenatore di Venosa: la Paganese si risveglia, pareggia a Prato ed infila tre vittorie consecutive (Foligno, Cuoiopelli e Reggiana) che lanciano per la prima volta gli azzurrostellati nell'olimpo delle grandi. Viaggia a ritmi vertiginosi la Paganese, ma di tanto in tanto avverte cali impressionanti che le impediscono di puntare al salto diretto di categoria: il ko nel derby di Giugliano rinnova i malumori così come il tonfo casalingo contro il Rovigo e quello del Flaminio con la Cisco Roma. La svolta stagionale arriva il 3 dicembre del 2006 quando Fummo e Serrapica stendono al tappeto l'allora capolista Spal e lanciano un messaggio di forza alla concorrenza per la promozione in C1. La Paganese imprevedibile del girone d'andata diventa meno spettacolare, ma più concreta e consapevole delle proprie forze in quello di ritorno: vince otto volte al Torre (soltanto il Sansovino strappa un pari), guadagna i play-off e con autorità vince la concorrenza della più quotata Spal. Poi la finale, le sofferenze dell'andata e le paure del ritorno. Fino a quei due minuti finali, fino al tocco risolutore di Izzo, fino ad una promozione scritta dal destino.

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