giovedì 6 dicembre 2007

Cavese, ambizioni ridimensionate?



Dopo il mercato di inizio stagione, che aveva fatto sperare in una replica del campionato scorso, i blufoncè si sono ritrovati in questo girone di andata al di fuori delle posizioni sperate.


Il derby del "Marcello Torre" tra la Cavese e i padroni di casa della Paganese offre parecchi spunti di analisi. La parola che salta agli occhi è "derby", che, mai come questa volta in Italia, non è stato sinonimo di violenza, rappresaglie o quant’altro. La città di Pagani ha mostrato tutta la sua ospitalità nei confronti dei circa 1300 sostenitori giunti da Cava de' Tirreni e le due tifoserie hanno dato dimostrazione di grande civiltà e senso sportivo, sulla scia dei proclami di accoglienza e amicizia fatti nella settimana di avvicinamento a questa partita. Partita che, sugli spalti ed al contrario del campo, ha offerto un bellissimo spettacolo di tifo e colori, nonostante la giornata meteorologicamente grigia.

Dal punto di vista prettamente calcistico, il derby riconsegna alle cronache una Cavese ridimensionata nelle ambizioni e nella qualità del gioco espresso. La sconfitta subita a Pagani ha fatto ripartire nella Città dei Portici il solito vociare, animato da delusione e scetticismo verso la squadra, che sembrava essersi sedato dopo la serie positiva e l'uscita dai bassifondi della classifica.
Ma ciò che aveva fatto crescere la fiducia nella nuova Cavese targata Ammazzalorso era stato il ritrovato affiatamento ma soprattutto il gioco fluido e deciso e la grinta che gli aquilotti avevano messo in campo durante questi ultimi due mesi. Ed è stato proprio quest'ultimo elemento a far la differenza domenica scorsa: la Paganese di Mister Chiappini, probabilmente più carica sotto il profilo mentale verso l'incontro, ha messo in difficoltà la Cavese proprio sul piano agonistico, pressando e non permettendo ai metelliani di esprimere un gioco degno di tal nome.

E' pur vero che la Paganese si trovava di fronte a una sorta di ultima spiaggia e che una vittoria avrebbe ridato sia ossigeno che entusiasmo, ma l'errore commesso dalla compagine aquilotta è stato il classico peccato di presunzione, al cospetto di una formazione meno quotata e oggettivamente più debole dal punto di vista tecnico. De Giorgio mai pungente, Ercolano senza rifornimenti, difesa a tratti autolesionista e il gioco è (non) fatto. A complicare i piani del tecnico italo-argentino ci si son messi anche gli infortuni a Riccio e a capitan Nocerino, due uomini carismatici ed esperti, che fanno sentire la loro presenza in campo sia ai compagni sia agli avversari. Alla Cavese, è vero, è mancato un pizzico di fortuna, come da inizio campionato, d'altronde, ma è pur vero che nei momenti importanti la squadra è venuta a mancare in quelle qualità che da anni caratterizzano gli uomini che vestono la casacca Blufoncé: la grinta e la voglia di vincere.

La Paganese, da par suo, tutto questo non se l'è fatto mancare, consapevole com'era dell'importanza della posta in palio che andava al di là dei tre punti. Ha cercato, voluto e difeso la vittoria con le unghie e con i denti, complice un terreno di gioco che accompagnava i compiti di interdizione dei suoi centrocampisti. Ordinata in difesa, precisa negli anticipi, ha fatto si che la Cavese, dopo aver perso l'uomo di manovra in mezzo al campo, si affidasse ai lanci lunghi a scavalcare il centrocampo per la testa di Ercolano, e anche con l'ingresso dei vari Aquino e Tarantino la musica non è cambiata.

Ora c'è da rimboccarsi le maniche, dimenticare gli elogi delle ultime partite, analizzare gli errori commessi e rimettersi al lavoro per ritornare a vincere. La dirigenza sembra serena, il D.S. Dionisio considera la battuta d'arresto di Pagani un semplice incidente di percorso sul cammino che dovrà portare gli aquilotti a raggiungere quanto prima l'obiettivo salvezza. Già, perché ormai i Play-Off sono lontani, sebbene non irraggiungibili, ma bisogna proseguire per gradi, evitando voli pindarici le cui eventuali "picchiate" potrebbero rivelarsi molto dolorose. Se la sconfitta di domenica potrà ridare al gruppo voglia di lottare e vincere, allora ben venga.

La speranza dei tanti appassionati è che sia così e il banco di prova è rappresentato da quel Padova di Ezio Rossi che Domenica prossima sarà ospite al "Simonetta Lamberti": una squadra composta da grandi nomi, guidata da un allenatore di ottimo livello. Alla Cavese mancheranno Nocerino (squalificato) e Riccio (infortunato: frattura al piede, ne avrà per 50 giorni), al Padova il bomber Muzzi e Baù. Assenze pesanti da una parte e dall'altra, ma la legge del "Lamberti" potrà fare ancora la differenza. I tifosi lo sperano, la Società se lo augura. I calciatori lo vogliano ma soprattutto lo facciano!

Davide Lamberti - www.calciopress.net

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